È ormai un dato di fatto, il trend delle catastrofi naturali è, sia per frequenza che per intensità, inesorabilmente in crescita.
L’Italia è sempre più soggetta ad eventi climatici estremi: bombe d’acque, trombe d’aria, ondate di calore, forti siccità, grandinate sono ormai in forte aumento, colpendo soprattutto le aree urbane e causando danni ai territori e rischi per la vita dei cittadini. Secondo dati ISPRA ben il 91% dei comuni italiani si trova in zone a rischio idrogeologico.
Non vi è ancora una disciplina cogente per guidare l’adattamento ai cambiamenti climatici nelle nostre città, e tutto questo si riflette in ambito assicurativo in due fenomeni principali.
Da una parte assistiamo al crescente interesse delle persone per una copertura specifica che tuteli case, edifici e attività produttive. Dall’altra, per gestire efficacemente il rischio, le assicurazioni devono prendere in considerazione sempre più casistiche e opzioni al momento della stipula di una polizza per eventi atmosferici.
Secondo quanto riportato nel Rapporto Sigma di Swiss Re Institute, le perdite economiche globali dovute a calamità naturali nel 2022 ammontano a 275 miliardi di dollari. Di questi, 125 miliardi erano coperti dalle assicurazioni, circa il 45% dei danni totali.
L’aumento delle perdite da catastrofi sottolinea la necessità di una comprensione completa di tutti i fattori di rischio, in particolare per quanto riguarda i rischi “secondari”, che spesso non vengono monitorati con la stessa attenzione di quelli principali, ossia i più conosciuti.
Ma qual è la differenza tra eventi naturali e catastrofici in termini assicurativi? Come ci si può tutelare da questi episodi climatici ormai sempre più frequenti?
Eventi naturali ed eventi catastrofali: definizione e differenze
In ambito assicurativo esiste una differenza significativa tra eventi naturali ed eventi catastrofali, anche se talvolta questi termini possono sovrapporsi a seconda del contesto.
Gli eventi naturali sono eventi che si verificano a causa di fenomeni naturali come grandinate, uragani, tempeste, tornado, fenomeni elettrici, bombe d’acqua e simili, sono dunque considerati parte del ciclo naturale del pianeta.
Gli eventi catastrofali sono eventi naturali estremi e inaspettati che possono causare danni estesi e gravi alle persone, alle proprietà o all’ambiente. Parliamo di calamità naturali quali terremoti e alluvioni, che spesso richiedono risorse significative per il ripristino e il recupero dei danni generati.
In estrema sintesi, la principale differenza tra eventi naturali ed eventi catastrofali risiede nella portata e nell’entità dei danni generati, che possono essere sia diretti che indiretti.
Le coperture assicurative progettate appositamente per affrontare questi scenari variano a seconda delle garanzie incluse e, di conseguenza, hanno costi differenti.
Calamità naturali, perché assicurarsi?
Secondo i dati di Ania poco più della metà delle case italiane tutelate contro l’incendio e addirittura poco meno del 5% sono coperte da un’estensione contro le calamità: attualmente 1,4 milioni di polizze – a fronte di circa 75% di abitazioni del Paese esposte a rischi collegati a disastri naturali.
A differenza di quanto accade nel resto dei paesi europei non è obbligatoria. Molte persone ignorano però che la specifica garanzia per le catastrofi naturali non è compresa di default nella polizza base a tutela della casa, spesso agganciata all’accensione di un mutuo.
I premi delle polizze sono influenzati da una varietà di fattori – dalla tipologia dell’edificio al luogo di residenza – ma in genere un’estensione specifica per gli eventi catastrofali potrebbe comportare un aumento di circa il 10% sul costo del premio di base, corrispondente quindi a qualche decina di euro in più all’anno.
Caratteristica delle polizze per eventi climatici
Le assicurazioni eventi atmosferici e assicurazioni eventi catastrofali sono due tipi di coperture assicurative che offrono protezione contro eventi meteorologici estremi, ma differiscono per portata e dettagli delle coperture.
Le polizze assicurative eventi atmosferici solitamente coprono i danni diretti alle proprietà o agli edifici causati da eventi come sovraccarico di neve, pioggia, uragani, bufere. Spesso escludono la copertura per danni indiretti o conseguenti come interruzioni dell’attività commerciale dovute a eventi atmosferici.
Come quando a luglio 2023, nel mantovano, una forte grandinata ha danneggiato case e strutture (tetti, coperture come cappotti termici, pannelli fotovoltaici, e così via), così diverse aziende hanno dovuto chiudere a causa dei locali diventati inagibili, contando ingenti danni diretti ai beni e danni indiretti.
Ma questi sono solo alcuni esempi di eventi che si sono susseguiti – e con alta probabilità si verificheranno di nuovo – nel nostro paese.
Le polizze assicurative eventi catastrofali per aziende coprono solitamente danni diretti e indiretti causati da eventi calamitosi. Ciò può includere danni alle proprietà, interruzioni delle attività commerciali, costi di ripristino. Solo le aziende possono avere coperture assicurative base in cui è possibile estendere la copertura ai rischi catastrofali.
L’impatto economico delle calamità naturali sulle imprese
Con il cambiamento climatico e l’incremento degli eventi atmosferici estremi, il rischio di catastrofi naturali sta aumentando.
Tutti i settori dell’economia italiana risultano impattati negativamente da tali cambiamenti. Tuttavia le perdite maggiori vengono a determinarsi nelle reti e nella dotazione infrastrutturale del Paese, come conseguenza dell’intensificarsi dei fenomeni di dissesto idrogeologico, nell’agricoltura e nel settore turistico nei segmenti sia estivo che invernale.
Un’impresa dovrebbe considerare seriamente la sottoscrizione di un’assicurazione eventi catastrofici per diverse ragioni:
- Tutela del patrimonio aziendale: calamità naturali, come terremoti, alluvioni, uragani, possono causare danni devastanti alle strutture aziendali e alle attrezzature. Un’assicurazione eventi catastrofici può coprire questi danni, consentendo all’impresa di ripristinare rapidamente le operazioni senza subire gravi perdite finanziarie.
- Continuità operativa: certi eventi imprevisti possono interrompere le operazioni aziendali per periodi prolungati e generare delle perdite economiche rilevanti.
- Riduzione del rischio finanziario: le catastrofi possono comportare costi di riparazione o d’intervento significativi, nonché perdita di beni, attrezzi e strutture per danni indiretti. Senza copertura assicurativa l’impresa potrebbe dover affrontare tali spese direttamente dal proprio bilancio, mettendo a rischio la stabilità finanziaria.
- Conformità contrattuale: in alcuni casi i partner commerciali, i fornitori o le istituzioni finanziarie richiedono che un’impresa abbia un’assicurazione eventi catastrofali come condizione contrattuale. La mancata conformità a tali requisiti potrebbe comportare la perdita di opportunità commerciali o finanziarie. Avere questo tipo di copertura può inoltre aumentare la percezione di “affidabilità” agli occhi dei vari stakeholders, dimostrando che l’azienda è attenta alla gestione del rischio e che è pronta ad affrontare situazioni impreviste.
In sintesi, assicurare l’azienda contro eventi catastrofici è una componente importante della gestione del rischio aziendale. Aiuta a proteggere l’impresa da perdite finanziarie significative e a garantire la continuità operativa in caso di eventi imprevisti.
Assicurazione catastrofi naturali: uno strumento per proteggere il patrimonio
Le polizze assicurative contro gli eventi catastrofali servono a offrire una protezione finanziaria adeguata in caso tali eventi si verifichino.
Il governo, per incentivare il ricorso a polizze catastrofali, a partire dal 2018 ha approvato una norma che ha eliminato l’imposta fiscale sui premi di questo tipo di polizze e ha introdotto la loro detrazione al 19% ai fini IRPEF.
Questo beneficio fiscale è disponibile per tutti, indipendentemente dal numero di proprietà possedute, o che siano prime case o meno.
Per mitigare i milioni di danni provocati in Italia dalle catastrofi naturali bisognerebbe però agire su due fronti: da una parte a livello preventivo, mettendo in campo interventi strutturali e mirati, dall’altra a livello di tutela, facendo cultura sul rischio e rendendo più accessibili le coperture contro gli eventi estremi.
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