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Previdenza integrativa: 5 falsi miti sul fondo pensione

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Secondo dati recenti dell’ISTAT l’aspettativa di vita continua ad aumentare, portando nuove sfide sulla sostenibilità del sistema pensionistico italiano.

Il panorama previdenziale è in costante evoluzione, e l’incertezza sul futuro delle pensioni è palpabile. In questo contesto i fondi pensione stanno guadagnando sempre più importanza come una via per garantire un futuro finanziario più sereno.

La previdenza complementare è aperta a tutti, ed esistono diverse tipologie di fondo pensione che si differenziano per costi, orizzonte temporale e livello di rischio, ma non solo.

Come per altri strumenti di investimento e risparmio è importante dissipare i falsi miti che circolano in rete per prendere decisioni informate.

In questo articolo esploreremo alcuni dubbi sui fondi pensione, dai più frequenti ai meno conosciuti.

Falso mito 1: “I fondi pensione sono solo per chi è vicino alla pensione”

La rendita che deriva dal fondo pensione è pensata per combattere il “gap previdenziale”, ossia il reddito che la previdenza pubblica garantirà a chi avrà raggiunto l’età pensionabile.

Così come per la pensione, il pensiero di mettere dei soldi da parte per il futuro sembra quasi non riguardarci – se non da una certo momento in poi.

Niente di più sbagliato.

I fondi pensione sono strumenti di risparmio a lungo termine. Iniziare quindi sin da giovani offre notevoli vantaggi sia in termini di prestazione finale che in termini fiscali. Potresti infatti dedurre i contributi dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,27 euro all’anno e ottenere altri vantaggi fiscali.

Con un fondo pensione anche piccoli contributi versati oggi possono crescere notevolmente nel tempo grazie agli interessi composti. Maggiore è l’orizzonte temporale per il quale si accantonano le somme destinate al fondo, maggiore sarà il loro rendimento al momento della riscossione.

Falso Mito 2: “I fondi pensione sono molto rischiosi”

Nel mondo degli investimenti, in generale, il timore più grande è quello di versare i propri risparmi in una gestione poco efficace o trasparente.

I rischi dei fondi pensione sono simili a quelli di altri strumenti finanziari, ma c’è una sostanziale differenza: i fondi pensione non possono fallire per legge (come stabilito nell’articolo 15 comma 5 del Decreto legislativo 252/05).

E una via per mettersi al riparo da possibili difficoltà è affidarsi sin dall’inizio a degli esperti di fiducia. Grazie a una consulenza specialistica è possibile valutare la tua situazione finanziaria, i tuoi obiettivi e le opzioni disponibili sul mercato prima di procedere alla sottoscrizione del fondo, oltre che garantirti una costruzione patrimoniale sostenibile.

Falso mito 3: “Non apro un fondo pensione perché non ho la certezza di poter versare contributi tutti i mesi”

Investire sul proprio futuro non deve essere un onere, ma piuttosto un passo ponderato verso una sicurezza finanziaria a lungo termine.

I versamenti al fondo pensione sono estremamente flessibili e mai obbligatori.

L’aderente può decidere di pagare come preferisce, a cadenza mensile, semestrale o annuale, inoltre in qualunque momento dell’anno può fare integrazioni con versamenti aggiuntivi.

Per molti fondi, così come riportato nelle condizioni contrattuali, l’importo del premio può essere variato in qualsiasi momento, sia in aumento sia in diminuzione. E in qualsiasi momento l’aderente ha la facoltà di interrompere i versamenti senza alcuna penalizzazione e di riprendere gli stessi, compatibilmente con la periodicità in vigore al momento dell’interruzione.

Falso mito 4: “Il rendimento dei fondi pensione è basso”

La percezione del “basso rendimento” dei fondi pensione può affondare le sue radici in varie ragioni ed esperienze, ma è importante considerare diversi aspetti prima di trarre conclusioni definitive.

I rendimenti dei fondi pensione sono influenzati da fattori quali:

  • Condizioni di mercato. Periodi di crescita economica e mercati in rialzo tendono a favorire rendimenti più elevati, mentre fasi di recessione o mercati in ribasso possono influire negativamente sui rendimenti.
  • Strategia di investimento. Le diverse categorie di fondi pensione (azionari, obbligazionari, bilanciati) hanno strategie di investimento diverse. La scelta della strategia dipenderà dal profilo di rischio dell’investitore e dai suoi obiettivi. La diversificazione può contribuire a ridurre il rischio complessivo del portafoglio, anche se può comportare una variabilità nei rendimenti a breve termine. In confronto ad alcuni strumenti più conservativi, come i conti di risparmio, i fondi pensione possono offrire una maggiore possibilità di rendimenti elevati grazie alla diversificazione.
  • Commissioni e costi. Per valutare la “convenienza” di un fondo è importante considerare non solo il rendimento nominale ma anche i costi associati alle transazioni, alla gestione e alla distribuzione.
  • Orizzonte temporale. Il rendimento di un fondo pensione può variare nel tempo. Se si considera un periodo di diversi decenni, i fondi pensione possono offrire rendimenti competitivi rispetto ad altri strumenti finanziari. La volatilità a breve termine può influire negativamente sui rendimenti, ma nel lungo periodo i mercati tendono a mostrare una crescita sostenuta.
  • Fiscalità. Se intendi aprire un fondo pensione considera che, grazie ai vantaggi fiscali e all’interesse composto, i tuoi versamenti possono tramutarsi in un rendimento notevole. Il vantaggio fiscale riduce il carico imponibile da subito, e grazie all’interesse composto anche piccoli versamenti oggi possono generare in alcuni casi un rendimento effettivo persino del 100%.

In generale le esigenze individuali e il profilo di rischio giocano un ruolo significativo nella scelta degli strumenti di investimento più adatti.

Falso mito 5: “Se apro un fondo pensione e dovessi morire prima dell’età pensionabile i miei eredi non riceveranno i soldi versati”

Errato! A differenza dei contributi previdenziali obbligatori, i fondi versati andranno, con i rendimenti ed esenti da imposte di successione, ai beneficiari che avrai individuato nel momento in cui hai aderito al fondo oppure in un momento successivo – e che potrai cambiare tutte le volte che vorrai.

Nel caso in cui non fossero indicati dei beneficiari, in automatico i soggetti legittimati a richiedere la liquidazione saranno gli eredi così come indicati nel codice civile. Nulla, quindi, andrà perduto.

In conclusione, conviene aprire un fondo pensione?

Parlando di previdenza integrativa si deve considerare che, allo stato attuale, potrà fare davvero la differenza per vivere in piena serenità gli anni successivi al pensionamento.

I fondi pensione possono essere inoltre una buona scelta per coloro che desiderano diversificare i propri investimenti e/o non hanno la conoscenza o il tempo per gestire attivamente il proprio portafoglio.

Ciò che conta è basare le decisioni sul proprio futuro finanziario partendo da informazioni accurate, che possono essere fornite da un analista previdenziale esperto. 

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