A partire dal 31 marzo 2025, tutte le imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione nel nostro Paese dovranno stipulare una polizza assicurativa obbligatoria per coprire i danni causati da catastrofi naturali come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.
Questo nuovo obbligo, introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, segna un punto di svolta per le imprese nostrane, chiamate a ripensare strategicamente il loro approccio al risk management.
Una misura che mira a proteggere il tessuto economico del Paese, arginando i rischi e riducendo le perdite finanziarie generate da eventi sempre più frequenti e intensi.
Poiché nella conta dei danni non ci sono solo quelli provocati direttamente dalle catastrofi naturali, ma anche (e soprattutto) quelli indiretti che portano l’azienda a dover interrompere momentaneamente l’attività, con conseguenti disagi e perdite di fatturato.
Tuttavia, nonostante l’importanza di questa normativa, restano alcune criticità legate alla sua incompletezza.
Vediamo ora nel dettaglio cosa prevede e quali sono le azioni da mettere in campo per una protezione adeguata.
Dati e statistiche chiave sulle catastrofi naturali in Italia
Prima di addentrarci nella normativa, ecco alcune cifre che ci aiutano a comprendere perché si è resa necessaria.
Nel 2023 l’Italia ha registrato danni assicurati per un totale di 6 miliardi di euro a causa di eventi catastrofali, di cui ben 5,5 miliardi attribuibili ad eventi atmosferici estremi. Solo le alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana hanno generato perdite per 800 milioni di euro.
Nonostante questi numeri allarmanti, il tasso di copertura assicurativa rimane estremamente basso: solo il 5% delle imprese possiede una copertura adeguata, con una marcata differenza tra dimensioni aziendali. Le microimprese sono le più esposte, con un tasso di copertura del 4%, seguite dalle piccole imprese al 19%, mentre le medie e grandi imprese mostrano percentuali più rassicuranti, rispettivamente del 72% e 97%.
La scarsa diffusione delle coperture assicurative per questi eventi non solo mette a rischio la stabilità finanziaria delle aziende, ma grava pesantemente sulle risorse pubbliche.
Questo approccio non è più sostenibile nel lungo periodo, rendendo fondamentale una collaborazione più stretta tra settore pubblico e privato per colmare il gap di protezione e garantire una gestione più proattiva dei rischi.
Quali aziende sono coinvolte e quali beni devono essere assicurati
Le aziende dovranno stipulare contratti che coprano specificamente i danni derivanti da eventi naturali imprevedibili, con massimali commisurati alla tipologia e alle dimensioni dell’attività. Tutto ciò con l’obiettivo di tutelare non solo il patrimonio aziendale, ma anche la continuità operativa in scenari di emergenza.
L’obbligo si applica a:
– Tutte le aziende iscritte al Registro delle Imprese.
– Imprese con stabile organizzazione in Italia, anche se di proprietà estera.
Sono escluse le imprese agricole, come definite dall’articolo 2135 del Codice Civile.
La normativa prevede la copertura di fabbricati, impianti, macchinari, e attrezzature industriali o commerciali. Ma anche terreni, una novità assoluta nel panorama assicurativo italiano.
In pratica si fa riferimento a tutti quei beni iscritti nello Stato patrimoniale e a qualsiasi titolo impiegati per l’attività d’impresa, con esclusione di quelli già tutelati da analoga copertura assicurativa.
I premi saranno calcolati in base al rischio, considerando fattori come la vulnerabilità e la posizione geografica dell’azienda, oltre alle misure preventive già adottate.
P.S. È importante sottolineare che le disposizioni sono ancora in evoluzione, ti consigliamo di continuare a seguirci per ulteriori aggiornamenti.
Cosa copre l’assicurazione catastrofi naturali? Cosa invece resta escluso?
Questa polizza obbligatoria copre i danni causati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. In più, costi di demolizione e sgombero post evento, fondamentali per accelerare il ripristino delle attività.
Mancano all’appello la copertura per i danni indiretti e la protezione per le merci (che non rientrano tra i beni da assicurare obbligatoriamente), lasciando un’importante lacuna nella tutela aziendale.
Al momento, infatti, la normativa non affronta adeguatamente il tema del blocco produttivo e delle perdite legate all’interruzione delle attività.
Questo significa che, in caso di calamità naturale, molte aziende potrebbero trovarsi in difficoltà a coprire i costi operativi o a sostituire rapidamente i beni danneggiati.
Per una protezione completa si dovrebbe dunque andare oltre i requisiti minimi previsti dalla legge, integrando la copertura per le merci e per i danni indiretti.
Cosa succede se non ti assicuri?
Le aziende che non si adegueranno rischiano di non poter accedere a sovvenzioni pubbliche, agevolazioni o contributi in caso di calamità naturali, e di essere escluse da programmi di finanziamento pubblico.
Oltre agli aspetti legislativi, non assicurarsi significa esporsi al rischio di non poter ripristinare l’attività in tempi rapidi, con gravi ripercussioni sulla continuità aziendale.
Un nuovo paradigma di sicurezza per proteggere la tua azienda
L’evoluzione climatica degli ultimi anni ha evidenziato la crescente vulnerabilità delle aziende di fronte a eventi naturali estremi.
Alluvioni, terremoti, frane e altri fenomeni calamitosi hanno causato ingenti danni economici, mettendo in ginocchio numerose realtà imprenditoriali. La nuova normativa intende proprio colmare questo gap, obbligando le imprese a dotarsi di una polizza per eventi catastrofali che possa garantire una copertura strutturata e completa.
Per affrontare al meglio la transizione è fondamentale iniziare a pianificare fin da subito, partendo dalla valutazione dei rischi specifici a cui l’azienda è esposta.
Perché Scegliere Assit per tutelare la tua impresa
Da oltre 12 anni, Assit Srl è specializzata in consulenza assicurativa e risk management. Con un team di esperti, aiutiamo le aziende a:
– Valutare i rischi che potrebbero compromettere l’attività e il futuro economico
– Scegliere le coperture assicurative più adatte alle singole esigenze.
– Pianificare una strategia di lungo termine di tutela e ottenere la tranquillità di essere protetto in caso di imprevisto.
Fermo restando gli obblighi previsti dalla legge, abbiamo esaminato le prime polizze presenti sul mercato e abbiamo rilevato differenze sostanziali in termini di coperture e garanzie. Per questo ti consigliamo di affidarti a degli esperti prima di acquistare polizze a caso, per individuare la soluzione più adatta e comprendere cosa è davvero tutelato e cosa resta fuori.
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