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Fondo pensione e deducibilità fiscale: tutti i vantaggi presenti e futuri

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Un fondo pensione complementare è un fondo separato dalla pensione pubblica (INPS e altre casse) che consente di costruire nel tempo una pensione integrativa in aggiunta a quella principale, e di provvedere a se stessi/e e alla propria famiglia qualora la pensione principale non fornisse un reddito sufficiente.

Il fondo pensione è un investimento a lungo termine che va pianificato con attenzione affinché possa far fronte alle necessità future e garantire uno stile di vita sereno.

Tuttavia offre anche dei vantaggi immediati che si traducono in un risparmio fiscale tangibile già dal primo anno.

Vediamo ora come funziona la deducibilità fiscale del fondo pensione.

Quali sono le aliquote IRPEF per il 2023

Entriamo nello specifico considerando scaglioni e aliquote IRPEF introdotte dall’ultima legge di bilancio. Dal 1° gennaio 2022 gli scaglioni sono diventati 4, con le rispettive aliquote:

Ciò significa che ad esempio un reddito lordo annuo di € 29.000 euro viene tassato in questo modo:

  • sui primi € 15.000 viene applicata l’aliquota del 23% per un totale di € 3.450,
  • sui secondi € 14.000 viene applicata l’aliquota del 25% per un totale di € 3.500
  • sui restanti € 1.000 viene applicata l’aliquota del 35% per un totale di € 350.

L’IRPEF totale è dunque di € 3.450 + € 3.500 + € 350 = € 7.300.

Come si calcola l’imponibile ai fini IRPEF?

Per applicare l’IRPEF dobbiamo stabilire l’imponibile.

Partiamo da una semplice definizione: l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) è l’imposta dovuta dai soggetti residenti in Italia per il possesso dei redditi provenienti da:

  • redditi fondiari, come terreni e fabbricati
  • redditi da lavoro dipendente
  • reddito di lavoro autonomo
  • redditi d’impresa
  • redditi di capitale, come interessi maturati su depositi e titoli
  • redditi diversi, come redditi occasionali

Per ottenere l’imponibile IRPEF, dal reddito complessivo dobbiamo sottrarre tutti gli oneri deducibili:

  • reddito dell’abitazione principale
  • spese mediche per soggetti portatori di Handicap
  • assegni periodici corrisposti al coniuge e/ o al mantenimento dei figli stabiliti con provvedimento giudiziario
  • contributi previdenziali ed assistenziali, inclusi quelli facoltativi, alla forma pensionistica obbligatoria
  • contributi versati alle forme pensionistiche complementari e i contributi e premi versati alle forme pensionistiche individuali fino a 5.164,57
  • erogazioni liberali e donazioni.

Come funziona la deducibilità fiscale

Un onere deducibile è un importo che abbatte l’imponibile fiscale ai fini IRPEF.

Per esempio, se il nostro imponibile fiscale è di € 30.000, e abbiamo un importo deducibile di € 3.000, l’IRPEF sarà calcolato su € 27.000 e non sul totale.

I versamenti al fondo pensione si possono portare in deduzione fino a € 5.164,57 annui, una bella cifra che può ridurre sensibilmente il nostro imponibile.

Riprendiamo il nostro esempio iniziale con un reddito lordo annuale di € 29.000, per il quale avevamo calcolato € 7.300 di IRPEF da corrispondere allo Stato.

Questa volta consideriamo un versamento al fondo pensione di € 2.400 all’anno (per semplificare non consideriamo altri oneri deducibili).

In questo caso il reddito imponibile ai fini IRPEF non sarà più € 29.000 euro, ma € 29.000 – € 2.400 = € 26.600.

Per cui, secondo gli scaglioni in vigore:

  • Sui primi € 15.000 euro viene applicata l’aliquota del 23% per un totale di € 3.450;
  • Sui rimanenti € 11.600 viene applicata l’aliquota del 25% per un totale di € 2.900;
  • L’IRPEF totale è di € 6.350.

Portando in deduzione il fondo pensione abbiamo un risparmio fiscale di € 950 euro (€ 7.300 – € 6.350).

Chi beneficia della deducibilità del fondo pensione?

Beneficiano della deducibilità tutti i lavoratori dipendenti, autonomi, chi percepisce un reddito d’impresa, redditi diversi, e chiunque sia soggetto all’IRPEF ordinaria.

È importante precisare che i versamenti per la pensione integrativa sono deducibili sia quando vengono versati dal dipendente, sia quando vengono versati dal datore di lavoro.

Può dedurre i contributi chi percepisce la pensione pubblica ma prosegue un’attività lavorativa e chi ha usufruito del pensionamento in via anticipata, purché non manchi un anno all’età pensionabile prevista dall’INPS secondo ultime direttive.

Infine sono deducibili i contributi versati per altre persone fiscalmente a carico. Per esempio un soggetto che versa i contributi per i figli o per il coniuge.

Chi non può portare in deduzione il fondo pensione?

Vediamo alcune eccezioni che non consentono di dedurre i contributi per la pensione integrativa.

Per prima cosa consideriamo i redditi compresi nella NO TAX area:

  • fino a 8.174 euro per i lavoratori dipendenti
  • fino a 5.550 euro per i lavoratori autonomi
  • fino a 8.500 euro per i pensionati

A queste fasce di reddito non viene applicata l’IRPEF, quindi non è prevista alcuna deduzione e detrazione fiscale.

In secondo luogo consideriamo i professionisti autonomi che operano in regime forfettario.

Il regime forfettario prevede già un abbattimento dell’imponibile fiscale secondo specifiche aliquote. Questo non consente di dedurre oneri né di detrarre spese, per cui non è possibile dedurre il fondo pensione in fase di dichiarazione dei redditi.

In terzo luogo consideriamo le quote che eccedono il limite di 5.164,57 euro annui.

Nella nostra esperienza ci è capito spesso di veder costruire comunque un piano pensionistico con versamenti annuali ben oltre la somma deducibile, perché è bene ricordare la finalità di questo strumento, ossia costruire il terzo pilastro della futura pensione, quindi maggiore è la somma versata maggiore sarà la rendita che verrà pagata in fase di pensione.

Per esempio, se versiamo nel fondo pensione € 7.000 in un anno, la differenza di € 1.835,43 non concorrerà all’abbattimento dell’imponibile IRPEF.

Infine, non può dedurre il fondo pensione chi versa i contributi per altre persone non fiscalmente a carico, anche se familiari. Per esempio un nonno che versa i contributi in favore di un nipote, ma anche il genitore che versa i contributi per il figlio se quest’ultimo non è a carico.

Cosa succede ai contributi non dedotti

Chi ha diritto alla deduzione, ma non può dedurre completamente i contributi, per esempio perché eccedono il limite di € 5.164,57, beneficerà di una futura esenzione fiscale.

Infatti al momento dell’incasso della pensione integrativa, gli oneri non dedotti e quindi già tassati in fase di dichiarazione dei redditi non potranno essere tassati nuovamente. In questo caso non si perde il vantaggio fiscale ma viene rimandato nel futuro.

Fondo pensione e giovani alla prima occupazione

Per chi è alle prese con la prima esperienza lavorativa è prevista un’eccezione al tetto massimo di € 5.164,57 annui, che in questo caso sale fino a € 7.746,86 annui. Per di più se non si porta in deduzione tutta la quota consentita, questa andrà a costituire un bonus.

Ad esempio se versano ogni anno € 4.000 euro di contributi, hanno ancora la differenza tra € 7.746,86 – € 4.000 = € 3.746,86 a disposizione come bonus.

Tra i requisiti vi è la partecipazione al fondo pensione per almeno 5 anni.

Quindi abbiamo una quota bonus accumulata di € 3.746,86 x 5 anni = € 18.734, che può essere diluita nei 20 anni successivi!

In conclusione, conviene aderire a un fondo pensione?

Come abbiamo visto ai vantaggi di aderire a un fondo pensione per vivere con serenità gli anni futuri si uniscono vantaggi fiscali tangibili e immediati.

Se pensi di aderire a una forma di pensione integrativa, ma non sai come muoverti, prima di valutare un qualsiasi prodotto è fondamentale costruire un progetto e definire quale strategia adottare per raggiungere i tuoi obiettivi di risparmio. Solo dopo aver definito questi aspetti si può scegliere il fondo e le modalità di adesione.

Il rischio di procedere direttamente senza una fase di analisi sarebbe quella di rischiare di acquistare un prodotto inadeguato alle tue esigenze o, peggio ancora, scoprire al momento del bisogno che questo strumento non è stato ben costruito.

Per questo motivo abbiamo sviluppato un innovativo servizio che ti consente di analizzare la tua situazione di partenza e progettare un futuro sereno senza perdere tempo e risorse: la DIAGNOSI DEI RISCHI.

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Confrontare ciò che stai già facendo in ambito di tutela rispetto a ciò che dovresti fare ti permetterà di prendere decisioni consapevoli che, oltre a garantirti maggiori sicurezze economiche, ti consentiranno di avere più risorse per il futuro.

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