Prova a chiedere ai tuoi figli: “Cos’è il risparmio? A cosa servono i soldi?”. La risposta potrebbe stupirti.
Il denaro è percepito ancora oggi come argomento tabù, e per affrontare questo gap sempre più genitori vorrebbero che a scuola fosse introdotta l’ora di educazione finanziaria.
Questo non stupisce se consideriamo che i bambini di oggi acquisiscono svariate nozioni ma non ricevono nessuno strumento per imparare a gestire il denaro, sebbene sia una competenza indispensabile per il suo futuro.
Ma qual è il rapporto con il denaro e la tecnologia dei ragazzi e quale ruolo dovrebbero svolgere le famiglie nell’insegnare come gestire questi strumenti?
Il punto di partenza del rapporto tra minorenni e denaro
Da una recente indagine dell’Osservatorio sulle Giovani Generazioni di Flowe è emerso che i bambini inizino a utilizzare device tecnologici molto presto (7,7 anni è l’età media) e che il “naturale” utilizzo di questi strumenti consenta loro di effettuare acquisti online con facilità.
Addirittura il 33,5% degli intervistati lo fa in autonomia, senza la supervisione dei genitori.
Tra i metodi di insegnamento vincono quelli tradizionali: spingere i bambini a porsi degli obiettivi di risparmio (66,8%) e premiare con piccoli bonus il rispetto delle regole e il rendimento scolastico (65,8%).
La classica paghetta di importo fisso e con regolare periodicità rimane il più tipico strumento educativo, attraverso cui il bambino valuta la possibilità di spesa e il risparmio.
Perché è necessario educare i figli alla gestione del denaro
L’Italia è uno dei Paesi più arretrati in termini di educazione finanziaria, un tema che ad oggi si affronta perlopiù tra le mura domestiche, anche se poco e male.
Le occasioni di scambio di soldi in famiglia sono piuttosto numerose, soprattutto legate alle festività e ai regali di compleanno.
In realtà oggi i bambini hanno una sensibilità ancora più marcata nei confronti del denaro, e la pandemia li ha condotti spesso a sentirci parlare di soldi, problemi di lavoro, e a intuire che nell’aria c’era più preoccupazione a riguardo.
In quest’ottica può rivelarsi utile coinvolgere i bambini nelle decisioni finanziarie appropriate alla loro età, in modo che possano imparare dall’esperienza pratica. Inoltre, si possono organizzare discussioni aperte sulla gestione finanziaria familiare per far comprendere ai ragazzi quali sono le priorità e le strategie attuabili.
I genitori spesso non sanno quando e come introdurre il tema e rimandano a un indeterminato “quando saranno più grandi”. È invece importante intervenire prima che giunga il momento della vita in cui vengono effettuate scelte che possono incidere sul proprio benessere economico.
I nostri figli – oggi minorenni – si troveranno ad affrontare grandi problematiche relative a:
- Invecchiamento della popolazione mondiale. A questo si aggiunge il cosiddetto longevity risk, ossia il rischio di vivere più a lungo dei propri risparmi;
- Fluidità del mercato del lavoro e aumento dell’età pensionabile;
- Aumento del debito nazionale;
- Inflazione e aumento delle tasse.
È un dato di fatto: le giovani generazioni sono meno dotate di sicurezza finanziaria e patrimoniale rispetto a quelle passate. E le istituzioni come la scuola non preparano i ragazzi a capire come produrre reddito in modo intelligente o come risparmiare.
I genitori potrebbero rivolgersi ad enti esterni per intraprendere un percorso che possa promuovere l’interesse verso lo studio dell’economia e della finanza e che sensibilizzi sin da piccoli sull’importanza di usare il denaro per fini diversi, per sé e per gli altri.
In futuro potranno nascere delle vere e proprie “scuole” con piani formativi incentrati sulla consapevolezza del denaro e sulle modalità per realizzare i propri desideri attraverso la programmazione finanziaria.
Attraverso l’esempio personale, lo studio e l’inclusione dei bambini nelle decisioni finanziarie familiari, si possono instillare in loro le competenze necessarie per prendere decisioni sagge e responsabili riguardo alla gestione del denaro nel corso della loro vita.
Come imparare a gestire il denaro sin da piccoli
Ti vogliamo lasciare con una piccola pillola da trasmettere a tuo figlio.
La maggior parte delle persone è abituata a tenere tutti i soldi su un unico conto corrente bancario, concentrando così tutte le risorse (e quindi il rischio finanziario) su una singola fonte.
Diversificare è il concetto chiave quando si parla di investimenti e risparmi, poiché aiuta ad evitare la concentrazione dei rischi e a ripartirli in modo tale da non essere più dipendenti dall’andamento di una singola azienda o settore.
Possiamo riportare questa stessa regola d’oro in famiglia, applicandola ai risparmi che il tuo piccolo sta imparando a gestire.
Ad esempio, se riceve 10 euro a settimana di paghetta puoi suggerire di suddividerli così:
- 2 euro messi da parte per i “piccoli desideri”, spese quotidiane che può gestire anche in autonomia;
- 3 euro messi nel salvadanaio dei “medi desideri” ossia quelli che richiedono un po’ più di tempo e risorse: acquisti più impegnativi come un paio di scarpe, un videogioco o un concerto;
- 5 euro da far confluire nei risparmi del “grande sogno”, e che non verranno mai toccati finché non saranno sufficienti per realizzarlo.
Se prima avrà chiaro quali sono i progetti che vorrebbe realizzare, entrare in quest’ottica sarà più facile del previsto.
Una strategia efficace per non restare mai senza soldi… ci avevi mai pensato?
Per iniziare ad approcciarsi a questo importantissimo tema noi di Assit mettiamo a disposizione un primo strumento utile per educare i bambini al risparmio, giocando.
Mr Soldino e l’Ordine della Cassaforte è un libro da colorare con cui i più piccoli imparano il risparmio e l’indipendenza economica divertendosi, senza nemmeno accorgersi di studiare!
Impareranno cosa sono i soldi, perché è importante il risparmio e quali sono i metodi migliori per guadagnare denaro da risparmiare per realizzare i propri sogni e desideri.
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