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5 verità sul perché il tuo rapporto col denaro cambia tutto

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Parlare di soldi è come aprire una stanza chiusa da troppo tempo. Sappiamo che là dentro c’è qualcosa di importante, ma spesso preferiamo non entrare, per imbarazzo, per paura, o semplicemente perché nessuno ci ha mai dato le chiavi giuste.

Del resto, se i soldi potessero parlare direbbero di essere stanchi di essere considerati sporchi, pericolosi, o peggio ancora un tabù.

La verità è che nessuno ci insegna davvero a gestire il denaro. Anzi, sin da piccoli ci imbattiamo in frasi che ci restano incollate addosso per anni: “I soldi non fanno la felicità”, “Meglio poveri ma onesti”, “Non ce lo possiamo permettere”. Così cresciamo in un contesto dove il denaro non è uno strumento neutro, ma un simbolo ambivalente, spesso negativo.

E questo condiziona profondamente il nostro modo di guadagnare, spendere e persino sognare.

Ecco 5 verità, costruite nel tempo a suon di testimonianze di nostri clienti e amici, che possono aiutarci a comprendere e a riscrivere il nostro rapporto con i soldi.

1. Il denaro è uno riflesso di ciò che pensiamo

Il denaro non è buono o cattivo. È uno strumento. E come tutti gli strumenti amplifica ciò che siamo e come lo utilizziamo. Se lo vediamo come una fonte di problemi, lo maneggeremo con paura. Se lo consideriamo un mezzo per costruire valore, ci aiuterà ad aprire delle porte.

Le vere catene finanziarie non sono fatte di numeri, ma di idee. Idee che abbiamo ereditato, assorbito e mai messo in discussione.

Cambiare visione sul denaro significa aprirsi a una vita più ricca di opportunità, non solo di risorse materiali.

2. Spendere per impressionare è il nuovo debito silenzioso

Viviamo in un mondo dove “mostrare” ha preso il posto di “essere”. Gioielli costosi, abiti firmati, vacanze da cartolina… non per necessità, ma per immagine e status. Ma come dice Warren Buffett: “”Se non puoi permettertelo due volte senza rischiare la tua stabilità finanziaria, non puoi permettertelo”.

Spendere quello che non si ha per piacere a chi nemmeno ci conosce è una trappola perfetta. A che serve avere un’auto di lusso se poi sei indebitato?

Forse col tempo impareremo che la vera ricchezza è nella serenità di sapere che non hai bisogno di dimostrare nulla a nessuno.

3. Il denaro si recupera, il tempo no

Molti pensano che accumulare denaro sia l’obiettivo finale. Ma a che serve avere un conto pieno se non hai tempo per goderti ciò che hai costruito?

Lavorare senza sosta, rimandare la serenità a un domani che non arriva mai, è uno scambio pericoloso: stai barattando attimi di vita per qualcosa che, da solo, non ti farà mai sentire davvero libero.

Poter scegliere come vivere il proprio tempo è forse il traguardo più importante. Per questo la gestione finanziaria non si misura solo in cifre, ma al valore che riesce a generare.

4. Il rischio più grande è ignorare i rischi

Ogni volta che si parla di denaro c’è un rischio implicito. Il rischio di non agire per paura. Il rischio di investire male per scarsa conoscenza. Il rischio di perdere quanto costruito per mancanza di protezione. E il più pericoloso è quello che non si conosce.

Come sottolinea anche Morgan Housel in “La psicologia dei soldi”, il vero rischio non è la volatilità dei mercati, ma la mancanza di consapevolezza.

Gestire il denaro significa gestire i rischi, sapere come proteggere davvero se stessi, la famiglia, il business. Avere strategie di prevenzione non solo reazioni di emergenza.

5. La libertà finanziaria non cade dal cielo, si costruisce

In un mondo dove si cercano risposte rapide e soluzioni pronte, fermare lo sguardo su ciò che precede ogni decisione economica è un atto raro ma prezioso. Molti cercano polizze, investimenti, strategie, ma pochi si chiedono: “Qual è il mio vero rapporto con il denaro? Come posso migliorarlo?”

Le persone davvero ricche vivono per assicurare il loro futuro: la vera libertà finanziaria inizia da dentro, da una nuova consapevolezza.

Per questo noi di Assit non proponiamo solo strumenti, ma un vero e proprio percorso di conoscenza delle risorse personali e delle opportunità esterne, fino ad arrivare a costruire un piano di tutela e crescita efficace.

Un caso reale: il risparmio (inconsapevole) che non basta

Qualche mese fa ci ha contattati un libero professionista di 38 anni, con un buon reddito, due figli piccoli e il desiderio di mettere ordine nella sua situazione finanziaria.

Da tre anni metteva da parte con costanza circa 900 euro al mese. Una scelta lodevole, ma senza una vera strategia: aveva polizze sparse, qualche piccolo investimento e un fondo pensione aperto su consiglio del suo consulente bancario. Insomma, nessuna visione d’insieme.

Durante l’analisi iniziale ci ha detto: “Sto risparmiando, quindi sono al sicuro, giusto?”

Abbiamo così deciso di simulare un evento imprevisto: un infortunio grave che lo avrebbe costretto a fermarsi per un anno.

Siamo partiti da un dato oggettivo: abbiamo calcolato i contributi versati alla sua Cassa professionale e analizzato le prestazioni previste in caso di inabilità temporanea e invalidità.

Il risultato? La tutela pubblica sarebbe stata minima e non sufficiente a coprire neanche il 40% del suo reddito abituale.
A quel punto, abbiamo fatto due conti tra i risparmi messi da parte (circa 32.000 euro) e le uscite fisse familiari mensili (tra mutuo, scuola per i figli, spese mediche, etc.).

Conclusione: in 5/6 mesi avrebbe bruciato tutto, con il rischio concreto di dover intaccare il patrimonio familiare.

Da qui è partito il percorso di consulenza Assit:

1) Abbiamo definito insieme il cosiddetto massimo danno sostenibile
2) Abbiamo mappato i rischi e stabilito le priorità di intervento
3) Abbiamo allineato la strategia assicurativa e previdenziale ai suoi reali obiettivi di vita

Le azioni concrete?
– Ha acquistato una copertura per la tutela del reddito in caso di infortuni e malattie
– Ha diversificato parte del suo risparmio in strumenti con profilo più dinamico
– Ha scelto soluzioni di investimento con caricamenti più bassi per migliorare i rendimenti
– Ha chiarito la sua posizione previdenziale e attivato un fondo integrativo coerente col suo profilo.

Il cliente ha ottenuto così un piano strutturato, sostenibile e coerente con la sua realtà.
Non ha più aumentato i risparmi… li ha semplicemente resi più “intelligenti e protetti”.

E tu, che rapporto hai con il denaro? Effettua questo test

Hai mai pensato a quanto le tue scelte economiche siano guidate da abitudini, convinzioni o automatismi? Ti capita di inseguire obiettivi finanziari senza chiederti se ti somigliano davvero?

Ti proponiamo una piccola sfida: scoprire che tipo di rapporto hai con i soldi.

Bastano 2 minuti, rispondi sinceramente alle domande riportate di seguito.

1. Quando pensi ai soldi, qual è la prima emozione che provi?

A) Ansia

B) Entusiasmo

C) Indifferenza

D) Paura

2. Se dovessi definire il denaro con una sola parola, quale sarebbe?

A) Problema

B) Strumento

C) Opportunità

D) Fonte di stress

3. Quando si tratta di spendere per la tua crescita personale…

A) Eviti per paura

B) Valuti con entusiasmo

C) Agisci con motivazione

D) Provi senso di colpa

4. Credi davvero che migliorare la tua situazione economica sia possibile?

A) No

B) Sì, con impegno

C) Assolutamente sì

D) In parte

5. Hai già un piano definito per i tuoi obiettivi finanziari?

A) No

B) Qualcosa di abbozzato

C) Sì, chiaro e scritto

D) In fase di costruzione

 

Scopri cosa rivelano le tue risposte

Piccolo disclaimer: prendi questi risultati con le dovute “pinze”, hanno il solo obiettivo di farti riflettere.

Prevalenza di risposte A o D → Il Diffidente

Il denaro viene vissuto con paura, ansia o disinteresse. C’è bisogno di lavorare sulle convinzioni profonde e sulla gestione emotiva. Un cambiamento è possibile, ma serve consapevolezza.

Prevalenza di risposte B → Il Ricercatore

Hai già una certa apertura e curiosità verso la crescita finanziaria, ma ti manca un metodo strutturato. Sei sulla buona strada: ora serve chiarezza, guida e azione.

Prevalenza di risposte C → Il Costruttore

Hai una mentalità orientata al futuro e alla solidità. Ora è il momento di consolidare le strategie per rendere stabili i tuoi risultati e proteggere ciò che stai costruendo.

Se ti ci rivedi in queste considerazioni, forse è il momento giusto per fare chiarezza.

Vorresti conoscere a quali rischi sei esposto ogni giorno?

Richiedi una consulenza gratuita: partiremo da te, dai tuoi obiettivi, per costruire insieme un percorso di consapevolezza, protezione e crescita.
GRATIS

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